L’attesa è quasi finita per la Tirreno-Adriatico 2020: percorso, partecipanti e quella nomea di elisir di salute

Tirreno-Adriatico 2020: il percorso
Tirreno-Adriatico 2020: il percorso

Inutile parlare del fascino dei grandi giri. Quelle tre settimane sono un racconto unico, intenso, un viaggio che non ha eguali. Durante un grande giro si entra così tanto nella corsa che ogni giorno, riflettori puntati sui corridori, vuoi sapere pure come hanno dormito, se è passato quel mal di gola o hanno ancora il mal di gambe, se guardando la montagna a colazione hanno pensato “Non vedo l’ora” oppure, sospirando, hanno affondato lo sguardo nella loro pasta in bianco.

Però le tre settimane si fanno sentire, non solo per chi pedala: sulla distanza, affossarsi nel divano diventa difficile e ogni scusa inventata uno stress, soprattutto nel weekend, quando è sempre quella fastidiosa tracheite, a luglio, che ti impedisce di raggiungere gli altri al mare. Per non parlare dei fortunati che seguono la corsa che si devono sobbarcare trasferimenti alla guida, quartier tappa da allestire, transenne da piazzare, palchi e tribune da montare e poi smobilitare tutto, oppure intervistare, scrivere, fare telecronache fiume, e tante altre varie e belle cose. Insomma, anche la carovana arriva sfiancata.

Ma c’è un’altra corsa del calendario italiano che, per tutti e per tanti aspetti, gode di ottima reputazione. Si corre in primavera, quando la stagione entra nel vivo, attiva la modalità racconto delle corse a tappe, richiede di fare le stesse belle cose  che si fanno in un grande giro, ma è tutto condensato in una sola settimana. È voce comune tra gli addetti ai lavori che la Tirreno-Adriatico sia un toccasana, come un elisir di salute. E questa settimana è una vetrina sul centro Italia, sulla bellezza dei mari e dell’Appennino. Dalla Toscana alle Marche, attraversando l’Umbria e a volte puntando verso Lazio e Abruzzo. Dalla finocchiona al ciauscolo, passando per il tartufo e una miriade di altri sapori DOC e DOP.

Dato il calendario stravolto e zippato a causa del coronavirus, quest’anno ci ritroviamo di fronte a una contemporaneità tra il Tour de France e la Tirreno-Adriatico. Un grande giro che ruba la scena internazionale, ma tanta attesa per la cinquantacinquesima edizione della “Corsa dei due mari” prevista dal 7 al 14 settembre.

Tirreno-Adriatico 2020: il percorso

Recentemente il percorso è stato rimaneggiato  rispetto al programma svelato lo scorso inverno. Salta l’arrivo a Sacrofano che la sindaca Patrizia Nicolini tanto festeggiò in pompa magna con un’affollata conferenza stampa il giorno prima dell’inizio del lockdown, per poi ritrovarsi positiva al coronavirus e dare il via a una delle prime indagini epidemiologiche della Regione. Dalle stelle alle stalle. Sperando che si sia ripresa brillantemente, ci auguriamo che il comune laziale ci tenga a riproporsi alla RCS Sport come sede di tappa per il prossimo anno. Infatti, confidare nei paesi della provincia per assistere ad un evento ciclistico è  l’unica cosa che resta da fare ai romani, ora che ormai la capitale è aggirata da qualsiasi corsa, causa buche. Alle consuete sette tappe ne è poi stata aggiunta una, la quarta, da Terni a Cascia. Qui, in zona Castelsantangelo sul Nera, la corsa attraverserà la Pian Perduto, collegamento strategico con Castelluccio e strada ancora tecnicamente chiusa. A quattro anni dal terremoto, si legge che, tra una lungaggine e l‘altra, si è ancora in fase di “palificazione” e i lavori, interrotti il 27 giugno per consentire la viabilità nel periodo estivo, dovevano riprendere il 31 agosto scorso. Al di là della grande opportunità che la Tirreno-Adriatico offre a livello di promozione del territorio, la stampa locale evidenzia tutto il malumore per il nuovo blocco del cantiere dovuto al transito della corsa. C’è quasi la certezza che i corridori si faranno perdonare per l’intralcio con una tappa spettacolo, data l’altimetria di giornata. Ma anche voi, preoccupati, avete messo su Google “Palificazione cos’è”?

Vediamo più da vicino il percorso di questa Tirreno-Adriatico 2020. Ce n’è per tutti: tre tappe per velocisti, due tappe mosse adatte ad avventure da lontano o ad azioni da finisseur, due tappe di montagna e classica cronometro finale. Verrà dato il tradizionale via da Lido di Camaiore con una frazione di 133 Km che riporterà i corridori nella stessa cittadina toscana per il primo possibile finale in volata. Tappa per ruote veloci anche la seconda, da Camaiore a Follonica. Poi una tappa lunga, ancora in Toscana, 217 Km da Follonica a Saturnia, dal percorso nervoso e col finale in leggera ascesa per l’accesso al borgo. Ed eccoci alla Terni-Cascia. Chi vorrà vincere la corsa qui dovrà uscire allo scoperto e farsi trovare pronto sulle prime serie asperità: superato Castelsantangelo sul Nera, si sale verso Forca di Gualdo, 10,4 Km al 7,4% con punte al 12%, poi Rifugio Perugia e, dopo la picchiata verso Norcia, ultima salita di Ospedaletto. Discesa e arrivo a Cascia in leggera salita. Ci saranno i primi verdetti. Continua il viaggio nei Sibillini con la quinta tappa, da Norcia a Sarnano-Sassotetto, unico importante arrivo in salita. Giornata molto impegnativa, subito con la strada che sale verso Forca di Ancarano e poi, nell’ordine, Santa Margherita e il Santuario di Macereto, San Ginesio, Gualdo e Penna San Giovanni. La salita finale verso Sassotetto è di 14,2 Km con pendenza media del 5,8% e punte al 12%. Molto probabilmente rimarranno a giocarsela in pochi, i favoriti per la vittoria finale. Il giorno successivo andrà in scena l’ultima chance per i velocisti con l’arrivo a Senigallia: finale in circuito totalmente pianeggiante. Ma non sono finite le difficoltà. Settima tappa molto mossa da Pieve Torina a Loreto. Si passa per la Valle del fiume Potenza e, dopo Osimo, ci si immette in un circuito di 25 km da ripetere tre volte che presenta le salite di Loreto e Recanati. Quanto saranno decisivi quest’anno i 10 chilometri piatti e probabilmente ventosi della cronometro finale di San Benedetto del Tronto? L’anno scorso, stesso percorso, Primož Roglič  diede 26’’ ad Adam Yates che perse la maglia azzurra di leader per 1’’. Tanto per avere un’idea.

Tutte le tappe nella Guida ufficiale

La nota dolente, ma non troppo, di questa Tirreno-Adriatico: i partecipanti

Roglič, A. Yates, Dumoulin, Pinot, Alaphilippe, Poels. Sei dei primi sette della generale dell’anno scorso. Sono tutti al Tour de France. Potremmo nominarne altri: Sagan, Carapaz, Van Avermaet, i nostri Elia Viviani e Nizzolo. E la lista si allungherebbe. Quest’anno, inevitabilmente, le squadre hanno dovuto fare delle scelte e organizzare la stagione alla meglio. D’altronde, il calendario così proposto dall’UCI ne aveva scatenate di polemiche da parte italiana. Ora non vogliamo piangere sul latte versato, quindi è giusto concentrarsi su chi ci sarà. Uno su tutti, Vincenzo Nibali (Trek Segafredo). Lui, il favorito numero uno, le strade delle Marche le conosce bene, lo dice anche nello spot promozionale sulle bellezze della Regione. Ne avrà di tifosi. A dargli manforte, tra gli altri, il fratello Antonio, Brambilla e soprattutto Giulio Ciccone. Poi c’è il caso di Chris Froome che, per via di risultati non soddisfacenti in questo suo ritorno alle corse nel 2020 e per aver già firmato il contratto per il 2021 con la Israel  Start-UP Nation, non è stato schierato al Tour de France dal Team Ineos. Benvenuto alla Tirreno-Adriatico, Chris. Speriamo di rivederti in forma a dar battaglia. Anche se la Ineos, probabilmente non aspettandosi troppe garanzie dal britannico, punterà in prima battuta su Geraint Thomas e su Tao Geoghegan Hart. Oltre ad aver piazzato uno squadrone al Tour, mica male nemmeno la lista partenti qui alla Tirreno-Adriatico per il team diretto per l’occasione da Cioni e Tosatto. Altri che possono ambire alla classifica finale? Ce ne sono: Jakob Fuglsang (Team Astana), Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), Simon Yates (Mitchelton-Scott), Wilko Kelderman (Team Sunweb). Poi, con Wild card parteciperà alla corsa anche la Alpecin-Fenix  di un tale Van der Poel che, a detta di Eddy Merckx, un giorno potrà vincere anche il Tour.  Sicuramente, Ineos un passo avanti alle altre per qualità, ma in una sola settimana di corsa l’importanza della compattezza della squadra dovrebbe essere relativa rispetto ai grandi giri e potrebbero quasi bastare le gambe del capitano, se girano bene, o poco più. Sarebbe bello che facesse bene anche il giovane Luca Wackermann (Vini Zabù-KTM), recente vincitore del Tour du Limousin, anche se Luca Scinto ha dichiarato che i suoi correranno questa Tirreno-Adriatico più che altro come preparazione in vista del prossimo Giro d’Italia.

Per molti, in effetti, sarà cosi e quindi, alla ricerca della condizione, può venir fuori una bella corsa con un bel gruppetto di possibili protagonisti per la maglia azzurra e tanti cacciatori di tappe. Al via da Lido di Camaiore ci sarà uno che la condizione ha già dimostrato di averla, Davide Ballerini secondo al campionato italiano a Cittadella e splendido protagonista all’europeo di Plouay. Un discorso a parte per i parecchi velocisti che si contenderanno le tre tappe a disposizione. Nomi importanti ce ne sono, come Michael Matthews (Team Sunweb), Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), con i quali dovranno vedersela i nostri Manuel Belletti (Androni Giocattoli-Sidermec), Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli-Sidermec), Lorenzo Rota (Vini Zabù-KTM).

Tirreno-Adriatico 2020:  dove vederla (e come)

Se vi state chiedendo dove collegarvi per vedere la prossima corsa dei due mari, la risposta è facile: RaiSport + o Rai Due, a seconda della giornata, trasmetteranno la diretta della corsa. Se invece il problema che vi state ponendo è “come” vederla, la risposta è: “con un occhio”. Potete gustarvela sull’ipad, mentre con l’altro occhio seguite il Tour in tv, o viceversa.

Laura Carletti

Viviani al centro del mondo

Foligno. Esci dalla stazione e stai già al triangolo rosso dell’ultimo chilometro. Te lo fai tutto per ispezionare il percorso. Ai 300 metri dal traguardo ci sono i panini. Un’ampia semicurva a 200 metri interrompe il lungo rettilineo d’arrivo della terza tappa della Tirreno-Adriatico. Ancora non c’è nessuno, solo personale addetto all’organizzazione. Le informazioni sul quartier tappa con sede al palasport ci vengono date da un addetto della RCS che poi ci chiede se siamo del posto. Voleva una dritta su qualche ristorantino. Ciò a conferma che il primo pensiero di tutti è proprio il magnà.

Al Palapaternesi ci si arriva attraversando un ponticello sul fiume Topino, così stretto, ma così stretto che pure il senso alternato è un affronto per il miglior automobilista, che il fatto che è pure pedonale porta a rischio attacco di panico. Il clima però è ottimo. Rispetto a qualche anno fa, quando faceva un tempo da cani, oggi a Foligno è primavera. Sarà per il  riscaldamento globale. L’avvistamento del van Gazzetta di Giuseppe Santucci, il ritiro del pass, un pranzo al vapoforno. Poi il lungo appostamento ai 100 metri dal traguardo.

Non ci voleva tanto, ma se c’è una cosa che negli anni è migliorata, è la compilation della RCS. Nell’ordine, irrompe Ben Harper, poi la povera Dolores O’Riordan canta Dreams, gli U2 con “In the name of love” e “I want to break free”, Queen. Forse è cambiato il dj. Quindi è il momento della sfilata di figuranti vestiti in abiti seicenteschi.

Ciclisticamente si batte la fiacca. Una fuga di giornata che prende un vantaggio massimo di 4 minuti, viene ripresa a 4 km dall’arrivo. Quando manca poco al finale, lo speaker, nella figura dello storico Stefano Bertolotti, si rivolge al pubblico. Un avviso che dovrebbe essere sottinteso, ma visto quello che è già successo a Lido di Camaiore, non è affatto superfluo: state attenti, non sporgetevi, non usate stik per i cellulari, i corridori sono persone che stanno lavorando. Amen. Arrivano. Peter Sagan lancia lo sprint ma è Elia Viviani a vincere la sua prima tappa alla Tirreno-Adriatico davanti allo slovacco. Terzo Gaviria. Yates ancora leader in maglia azzurra. Premiazioni e rapida smobilitazione. E’ brutto dirlo ma De Luca e Ballan non se li fila nessuno. Che tempi quando la gente affollava i mezzi RAI per farsi le foto con Cassani! Domattina si riparte da qui. Buonanotte, Foligno.