Luca Scinto, l’inventiva al potere

Luca Scinto
Credit photo: Martino Areniello

“Ci sentiamo con più calma” detto da Luca Scinto, potrebbe significare un “a mai più”. Lo scrisse il maestro Pastonesi qualche anno fa in un memorabile pezzo per Tuttobiciweb in cui illustrava il temperamento del toscano in ammiraglia e lo lasciava immaginare tale e quale anche fuori dall’abitacolo. Che la calma sia un concetto a lui estraneo, in effetti, è abbastanza risaputo. Quando questa intervista è stata rimandata all’indomani, ho ricordato lo sfavorevole presagio e invece, smentendo per una volta il Pasto, eccoci qui con il ds della Vini Zabù – KTM a parlare felici del ritorno alle corse.

Ci siamo sentiti di sfuggita appena due giorni fa e lamentavi il fatto che state faticando a trovare la condizione. Poi, ieri, una grande prova di Visconti e Garosio al Giro dell’Emilia e la vittoria di Wackermann nella prima tappa del Tour du Limousin, la prima stagionale per la Vini Zabù – KTM. Va già un po’ meglio? 

Sì, ieri è andata bene sia in Emilia che in Francia. Visconti è un corridore che andando in fuga trova la gamba e anche la testa, quindi è stata un’azione importante anche dal punto di vista psicologico. Poi a un certo punto dietro hanno cominciato a far sul serio, come è normale. Ma alla fine abbiamo ben figurato. Insomma, siamo una squadra che si fa notare e abbiamo dimostrato che meritiamo di essere invitati alle corse.

Che i tuoi si facciano notare non è una novità…

Le mie sono squadre di giovani combattenti. Avessi corridori che possono vincere un grande giro correrei diversamente. Io dico sempre che guidare una squadra di vincenti è molto più facile. Noi dobbiamo sempre inventarci qualcosa, come abbiamo fatto anche ieri. E questo è già molto importante perché dà visibilità.

Prossimo obiettivo, campionati italiani in Veneto. Parliamo della gara in linea, come interpreterete la corsa?

Quest’anno non partiamo da favoriti. Ci sono molti corridori  che vanno già forte, una ventina, e tra questi ci metto anche i nostri Rota, Visconti e Wackermann. Bisognerà anticipare i migliori, non subendo la corsa come l’anno scorso, ma facendola subire agli altri.

Il percorso lo definiscono “esigente”, da Bassano del Grappa a Cittadella, con la salita della Rosina da percorrere 12 volte.

Sì, poi però dall’ultimo passaggio c’è ancora parecchio per arrivare all’arrivo (25 km, ndr). Dovremo valutare tante cose. Sicuramente non partiremo con Visconti leader, perché Giovanni sta bene ma non credo sia ancora all’altezza di vincere. Sarà una squadra a sorpresa.

Il 7 settembre scatta invece la Tirreno-Adriatico e ci sarete con la vostra wild card.

La Tirreno-Adriatico sarà una buona preparazione per il Giro d’Italia, perché fare qualche bel risultato al Giro resta per noi l’obiettivo più importante. Di corridori che vanno forte adesso ce ne sono tanti. Noi siamo partiti bene e cercheremo di arrivare pronti all’appuntamento. Sperando che non ci fermino prima causa CoVid, mi auguro proprio di no, sarebbe un disastro.

Torniamo proprio un attimo al passato. Non è una bella cosa ripensare alla quarantena, però in quel periodo c’è stato l’esperimento del “Giro Virtual” al quale avete partecipato, vincendo anche la terza tappa. Al di là della situazione eccezionale in cui è stata organizzata, ti è piaciuta come iniziativa in sé? É da considerare una tantum o può attecchire?

Io non sono tecnologico, anzi, sono un po’ all’antica. Però nel momento del lockdown era importante organizzare queste iniziative, anche per dare visibilità agli sponsor. Ma il ciclismo non è quello, il ciclismo è un’altra cosa, è la strada. Già correre in questi giorni senza pubblico è davvero brutto.

Rimanendo nell’ambito della tecnologia, all’inizio della stagione hai annunciato che avresti fatto correre i tuoi ragazzi in gara “a sensazione”, senza cardiofrequenzimetro né potenziometro. Stai mettendo in pratica questo tuo proposito?

Certo,  e penso sia la cosa migliore. Troppo spesso sono ossessionati dai valori che leggono, si fanno condizionare e si abbattono di morale se i numeri e i WATT non sono sui livelli attesi. Intendiamoci, avessi avuto una squadra con grandi campioni non so se avrei potuto fare questa scelta, ma qui alla Vini Zabù – KTM posso permettermelo.

L’attualità è anche fatta di un altro tipo di notizie. Hai voglia di esprimere la tua impressione sulla questione Cipollini vs Cassani?

Mi astengo dal fare commenti. Dico solo che io non sono perfetto, ho grandi difetti, ma sono abituato ad alzare il telefono e discutere con le persone, o anche criticarle, in privato. Non lo faccio e non lo farei certo sui social.

Sì, io sono romanista. Luca Scinto invece è juventino, giusto?

Sfegatato juventino.

Sei contento della scelta di Pirlo?

Non è detto che un campione di calcio sia automaticamente anche un campione nel ruolo di allenatore. Ma se Pirlo è stato scelto avrà sicuramente delle doti e mi auguro che possa dimostrarlo. Allo stesso tempo mi dispiace per Sarri, perché conosco molto bene il babbo, ciclista del passato e grande appassionato delle due ruote.

Laura Carletti