Operazione ritorno: storia travagliata di un disegno

Ranieri
Claudio Ranieri (Laucarlet, 2019)

Ranieri antico romano nacque tanto tempo fa. Roma. Inizio dei lavori: 2010. Fine dei lavori: 2019. Bloccati tipo la TAV, faraonici tipo i cantieri Pantano-San Giovanni. In mezzo Inter, Monaco, nazionale greca, Leicester, Nantes e Fulham. Una Premier League vinta, un 2016 da star, una valanga di premi internazionali e parecchi esoneri. In mezzo nove anni di disegno incompiuto chiuso in un album.

Dieci giorni fa, quando Ranieri era ancora l’allenatore del Fulham e nel cervello c’era solo la Roma, l’album s’è riaperto. E man mano che il disegno si completava è successo tutto: esonero dal Fulham, il derbaccio, il Porto&Cakir, ciao Di Francesco e grazie di tutto, “Pronto, Fettina, le andrebbe di tornare?” “Ah, per fare il curvone e la rincorsa al quarto posto? Ok”. Un catalizzatore di eventi.

Quindi sotto le mani, il 7 marzo 2019, si è concretizzato il nuovo allenatore della AS Roma. Incorniciato il giorno del suo arrivo a Trigoria.

Se funziona così, allora comincio a disegnare il prossimo. Ma stavolta mi sbrigo pure. Va bene Salah?

Laura Carletti

Ajax, que dolor!

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La notte, la stagione, il ciclo. Tutto si chiude amaramente per i blancos, sotto i colpi dell’Ajax. Annientati dal bel gioco spregiudicato. Usciti azzoppati, Lucas Vazquez e Vinicious. Squalificato, Sergio Ramos, presuntuoso spettatore della debacle dalla tribuna. Solari rischia la panchina. L’Ajax vola.

Laura Carletti

Vita da non abbonato: best practices

Proprio l’altro giorno stavo ricordando l’esperienza di Tele+.
Vi ricordate Tele+? Quella che facevi i compiti e poi andavi a vedere la Roma a casa del compagno di classe che aveva l’abbonamento. Poi c’è stato il pub, quello dove andavi a vedere la partita su Mediaset premium o Sky insieme all’amico di prima che si era rotto di avere gente a scrocco. “E che so scemo, io?”

Ma tu non ci caschi ancora e sponsorizzi il pub, fautore di socializzazione con la tifoseria di quartiere e maturazione di esperienza su luppoli e birre artigianali. Sono gli anni migliori, di necessità virtù. Gli anni in cui a casa tua lasci chi, nonostante tutto, preferisce la radio perchè nel frattempo stira, cucina, vernicia la ringhiera o mette i semi ai canarini. Segue breve parentesi temporale in cui partita fa rima con “telecronaca in ucraino e streaming scattoso”. Parentesi che si tende a dimenticare od omettere per amor di legalità.

Poi arriva Mourinho, agente destabilizzante di questo equilibrio. Succede che in un attimo vuoi diventare bordocampista e oggi, dopo dieci anni, non ce la fai a fare unsuscribe e il sito dell’Inter ti manda ancora gli auguri per il compleanno. Ecco, in quegli anni non era solo questione di guardare una partita, ma era assecondare una passione sportiva. E al pub a Roma ti fanno vedere anche l’Inter o il Palermo di Pastore e Cavani solo negli scontri diretti. Come si fa? È lì che capisci che è ora di ricambiare il favore all’amico di Tele+. E ti abboni e passano gli anni e ti abitui.

Ora da questa carrellata storica non è emersa la modalità di prima visione dei gol sulle trasmissioni RAI  il sabato sera e la domenica pomeriggio. Residuale e anacronistica. Chi è che oggi si frega le mani per vedere i gol un’ora dopo? Ormai è inutile dire che, se necessario, l’uomo usa tutti suoi neuroni di fronte alle difficoltà per ottenere la diretta. Qui sono state proposte alcune tra le più percorribili soluzioni per affrontare preparati questo confuso giro di vite sui diritti.
Ricapitoliamo le caratteristiche vincenti del non abbonato: 1) coltiva buone amicizie; 2) beve responsabilmente; 3) possiede competenze di base in ambito informatico. Completa il profilo la conoscenza di almeno una lingua slava.

Lupacchiotti al voto

Sotto queste festività natalizie sono in corso votazioni online. Non sono quelle dei grillini sul sito dei pentastellati, sono quelle dei lupacchiotti sul sito dell’AS Roma. Si chiude un anno e bisogna fare il bilancio, la parola al popolo, giallorosso, impegnato, sempre attivo, nel cervello solo la Roma. La bella iniziativa si chiama Roma Awards 2017 e propone un domandone al giorno.
Durante la corsa all’ultimo regalo, il 23 dicembre, la gente impazzita per le strade della capitale, “cosa le compro?” “Le piacerà?” lasciano il tempo che trovano di fronte alla domanda “Qual è stato secondo voi il miglior giovane della Roma nel 2017?” In nomination Cenzig, Emerson, Gerson e Pellegrini. Il giorno della vigilia la domanda arriva prima del cenone: “Chi è stato il miglior acquisto nel 2017?” Cenzig, Defrel, Gonalons, Grenier, Karsdorp, Kolarov, Moreno, Pellegrini o Schick? Risposta così facile che fai click senza nemmeno smettere di friggere. A Natale e a Santo Stefano il romanista a stomaco pieno attende sul divano di poter esprimere il suo parere sulla questione “squadra del cuore”. E nell’ordine escono le domande: “Chi è stato il miglior giallorosso dell’anno?” e “Vota la miglior prestazione individuale dell’anno”. Mica facili facili queste. Oggi, sotto gli ombrelli bagnati di Roma, si ragiona sulla miglior partita e forse ne avremo anche nei prossimi giorni.

Siete ancora in tempo per votare in ogni sondaggio e occhio perché Florenzi ha già detto la sua su tutto. Scegliete voi se farvi o non farvi influenzare.

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Laura Carletti